Nubi all’orizzonte Giulio Marcon Il governo Draghi ha varato la nuova NADEF (Nota di aggiornamento al DEF, il documento di economia e finanza che il principale strumento di programmazione del bilancio dello Stato) e le notizie non sono buone. Dopo aver glorificato i risultati raggiunti da Draghi, al nuovo governo consegna una situazione difficile che non dà spazi per politiche di spesa allegre e indebitamento. Servirebbe invece un riequilibrio fiscale, come suggerisce anche il capo economista della Bce. Anche per la Bce è l’ora di tassare i ricchi Paolo Andruccioli Per il capo economista della Bce Philip Lane le divaricazioni di reddito sono ormai troppo profonde, ma il pericolo maggiore è la spirale inflattiva. Dunque serve moderazione salariale e stop alla speculazione sui prezzi. E i governi devono “sostenere i redditi di chi soffre di più tassando chi sta meglio”. I ricchissimi aumentano e da noi si parla di flat tax Rachele Gonnelli I super ricchi, lo 0,1%, aumentano del 9% e concentrano il 45,6 per cento della ricchezza planetaria, dice il 13° rapporto di Credit Suisse. Aumenteranno ancora, nelle previsioni, così come le diseguaglianze. Visco: purtroppo da noi si parla di flat tax. Inflazione come redistribuzione di reddito Paolo Maranzano, Roberto Romano Il peso dell'inflazione non è uguale per tutti. L'impatto è concentrato sugli strati sociali più deboli e con redditi fissi. Ogni volta che aumenta l’inflazione, se non è governata, aumenta la polarizzazione del reddito. Quindi non possiamo contrastare l’inflazione senza curarci della distribuzione del reddito. Tommaso Rondinella Il mondo delle banche anche in Italia inizia a porsi il problema degli indici di rischio climatico delle imprese, in linea con i parametri Ue. Si è visto in occasione del rapporto Cerved. Per avere un ruolo proattivo però la finanza deve reindirizzare i propri impieghi. È vero che l’Europa si sta distaccando dalla Cina? Vincenzo Comito Alcune grandi compagnie come Apple, Google e Amazon stanno spostando produzioni in Vietnam e India dalla Cina ma il processo di decoupling va lento e presenta spinte in senso contrario. L’Europa si allinea agli Usa ma grandi aziende tedesche continuano a investire nel paese asiatico. |