Segnaliamo che nell’ambito della riforma della legislazione russa sui dati personali, il legislatore ha introdotto importanti modifiche anche alla Legge del 7 febbraio 1992 No. 2300-I “Sulla tutela dei diritti dei consumatori”, e nello specifico all’articolo 16. Ai sensi di tali emendamenti, viene introdotta non solo una lista di clausole inammissibili nei contratti con un consumatore, ma viene anche inclusa una previsione secondo la quale un venditore non può rifiutarsi di concludere, eseguire, modificare o risolvere un contratto con il consumatore a causa del rifiuto di quest’ultimo di fornire dati personali, salvo i casi in cui l’obbligo di fornire tali dati sia espressamente richiesto dalla legislazione o sia direttamente collegato all’esecuzione del contratto con il consumatore. Di fatto il legislatore ha cristallizzato a livello normativo l’approccio adottato dalla giurisprudenza locale negli ultimi anni. Viene altresì prevista la facoltà del consumatore di richiedere al venditore (esecutore, proprietario dell’aggregatore) informazioni sulle ragioni specifiche e sui motivi giuridici che determinano l’impossibilità di concludere, eseguire, modificare o risolvere un contratto senza fornire dati personali. In tal caso, il venditore (esecutore, proprietario dell’aggregatore) è tenuto a fornire tali informazioni entro sette giorni dalla data della richiesta scritta del consumatore, ed in ogni caso immediatamente qualora tale richiesta sia fatta pervenire verbalmente. Le sanzioni amministrative per la violazione della norma sopra illustrata prevedono a carico delle persone giuridiche un’ammenda per un ammontare variabile da 30.000 a 50.000 RUB (circa 500-800 EUR). Le novelle in questione entrano in vigore a decorrere dal 1° settembre 2022. |