L’Ucraina e il bisogno di pacifismo Gli Stati Uniti e la Nato nell’allargamento ad Est, cercando una forzatura a proprio beneficio, hanno in realtà dato un assist formidabile a Putin che ha potuto oggi violare la sovranità dell’Ucraina e usare la crisi per rafforzarsi al proprio interno, a danno dell’opinione pubblica democratica e all’opposizione. Ora serve una mobilitazione pacifista che sappia rilanciare l’obiettivo di un’Europa senza blocchi, dall’Atlantico agli Urali. A cominciare dalle manifestazioni di questo sabato. Giulio Marcon Ucraina: fermare la corsa alle armi e accogliere La Commissione e vari stati, tra cui l’Italia, si accingono a inviare armi a Kiev per continuare una guerra che ha già fatto quasi 400 morti, 1.500 feriti e mezzo milione di profughi. Ma i cittadini vogliono fermare l’escalation e il riarmo: lo dimostrano le manifestazioni ovunque, anche in Russia. Grazia Naletto Salute e guerra, una lezione al contrario La grande intuizione del dopoguerra fu l’assoluta centralità della salute di fronte a un’Europa grande ospedale da campo. Nel terzo anno del Covid-19 nel nostro paese sembra che la lezione non sia stata imparata, a vedere la legge lombarda che privilegia i privati. Mentre infuria una nuova emergenza guerra. Nicoletta Dentico L'invasione russa segna una svolta nell’ordine mondiale Non è vero che dal ’45 abbiamo vissuto in pace. Ma allora l’inclusione di Germania e Giappone nel consesso mondiale raffreddò i conflitti. Invece l’umiliazione di Russia e Cina, insieme a keynesismo militare, brutali ricette di austerity e una Nato aggressiva a est hanno aggravato il quadro. David Harvey Il complesso militare-industriale russo controllato dallo Stato Nell’intricato scenario della crisi tra Ucraina e Russia val la pena evidenziare il ruolo importante del complesso militare-industriale russo. Da Valori.it Francesco Vignarca Appello dei pacifisti tedeschi: “Giù le armi!” "Fermare subito l’attacco. Rinunciare alla resistenza militare, la resistenza deve essere civile". Le parole d'ordine lanciate da 150 personalità del pacifismo tedesco e 10 organizzazioni. Con la richiesta di non inviare armi e facilitare la ripresa dei negoziati. |